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Il film sembra ambientato in un futuro non lontano, oppure
forse in un presente alternativo al nostro, dove il Regno Unito si prepara ad
una possibile imminente guerra contro la Cina. Tra le due nazioni vi è uno stato di forte
tensione, una guerra fredda che spinge la
Difesa inglese a sviluppare progetti di intelligenza artificiale da impiantare, tramite chip, su ex soldati con
danni al cervello. Nello stesso stabilimento segreto si realizzano avanzate protesi bioniche per sostituire arti o altre parti del
corpo danneggiate, il tutto allo scopo di creare potenti macchine-soldato da usare nell'eventuale guerra.
Uno dei protagonisti è Vincent, un eminente esperto di
intelligenza artificiale, che nel suo lavoro di ricerca vorrebbe arrivare a
creare un cervello artificiale, che non solo sia capace di superare il test di Turing, ma che rappresenti realmente una mente pensante. Egli nel film è anche
fortemente motivato a riuscirci, perché ne ha bisogno per un importante scopo,
che non spiegherò per non spoilerare troppo a chi non ha visto la pellicola.
Una convincente Caity Lotz è l’altra protagonista principale
della storia, Ava, che ha creato una I.A. molto complessa, che riesce a
catturare l'attenzione di Vincent. Inizialmente Ava fa mettere alla prova il
proprio software in un test di Turing da Vincent, è convinta che lo stesso Vincent stia cercando programmatori esperti di I.A. e che se il suo Programma dovesse
superare il test, otterrebbe un grosso finanziamento per continuare a lavorarci
su.
L’ultima cosa che voglio aggiungere della trama è che alla
fine si arriverà a creare una macchina umanoide completamente artificiale, da qui il significato del
titolo del film: The machine.
Voglio fare una menzione speciale per la bambina che interpreta la
figlia di Vincent: l'ho reputata molto brava e credibile nel recitare una parte
che considero non facilissima.
Il film l’ho trovato ben congegnato, con alcune scene di
thrilling e con un finale ricco d’azione. Gli effetti speciali non sono usati,
come direbbe Renè Ferretti, alla ca… di cane, sono adatti
allo scopo senza strafare in inutili eccessi e le recitazioni generali degli attori riescono
ad essere all'altezza, tenendo bene la scena.
Io sono molto amante di quella fantascienza che ha come
protagonisti degli interessanti esseri artificiali. Le vogliamo chiamare macchine?
Oppure robot, androidi o cyborg, tutti
questi sono i nomi con i quali nella fantascienza si individuano esseri parzialmente
o totalmente artificiali, dalle sembianze più o meno umane e dall'intelligenza talmente
sofisticata da essere capace, a volte, di arrivare all'autocoscienza.
Asimov nelle sue opere di fantascienza scritta ha creato moltitudini
di robot, rendendoli interessanti attraverso la formulazione delle tre leggi della robotica, che impiantate nell'hardware
del cervello positronico, rendevano i suoi uomini artificiali virtualmente impossibilitati non
solo all'omicidio, ma anche al solo recare danno ad un essere umano, eppure in
quasi ogni storia, per un motivo o per l’altro c’era sempre qualche ingegnosa eccezione
che si intrecciava nella trama, facendo funzionare i robot diversamente da come
avrebbero dovuto e rendendo la storia più avvincente.
Una delle cose che mi è piaciuta in questo film è proprio
quell'oscillare tra pericoloso e non pericoloso del personaggio protagonista androide, o
forse dovrei dire ginoide, come se fosse un robot di Asimov alle
prese con una di quelle eccezioni alle
leggi della robotica, crea quel pathos dovuto al fatto che non sai bene come potrebbe andare a finire. Inoltre risorge il solito dubbio: se creiamo delle macchine intelligenti e
invincibili o comunque molto più forti dell’uomo, come facciamo a sapere che
non si rivolteranno contro il loro creatore, distruggendo l’umanità?
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giovedì 17 aprile 2014
The machine (sub-ita)
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venerdì 4 aprile 2014
After the dark - the philosophers (sub-ita)
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La storia è incentrata su un gruppo di ragazzi, sono una classe nell'ultimo giorno di scuola delle superiori, ed il loro insegnante di filosofia invece di lasciar festeggiare gli studenti, felici di essere ormai prossimi al diploma, decide meschinamente (ho faticato a trovare 'sto sinonimo, volevo dire BASTARDAMENTE) di costringerli ad un ultimo esperimento di logica, un test intellettivo in conseguenza del quale ad ognuno di loro verrà dato un voto scolastico decisivo. I diplomandi saranno costretti ad immedesimarsi in una sorta di crudele gioco di ruolo, che li vedrà costretti ad interpretare dei personaggi, ognuno con la propria specifica professione e poi scegliere, secondo logica, in una situazione estrema, dove solo alcuni possono sopravvivere, chi è giusto e logico che si salvi e chi invece sia sacrificabile e dunque destinato a morire.
Nonostante il fatto che quanto proposto dal professore sia un esperimento solo mentale, noi che guardiamo il film abbiamo il privilegio e la fortuna di vedere, come se fosse reale, lo svolgersi del gioco di ruolo nello scenario nel quale esso viene ambientato. Vi anticipo che il film non termina alla fine di questo primo test, ma non voglio svelare troppo della trama.
Io ho trovato questo film molto intrigante, è uno di quei film che se lo vedi con diverse persone stimola un dibattito. In particolare io sono affascinato da storie che, come questa, spiegano l'effetto dell'effettuare delle scelte, perché ogni scelta è come un bivio in una strada e quello che troverai nel tuo cammino, dipenderà da quale percorso sceglierai in quella biforcazione.
Per me è un film che vale la pena vedere, da un punto di vista scientifico ci sono tante piccole inesattezze, ma a mio avviso l'essenza della trama non ne viene danneggiata. Infine voglio spezzare un'ultima lancia a favore di questa pellicola: devo ammettere che a me personalmente, dopo la visione, mi ha lasciato una bella sensazione di soddisfazione per averlo guardato, e con i film insipidi che ci sono in circolazione questo non è poco.
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